Gazzettino Italiano Patagónico
Papa Francesco durante le celebrazioni, in piazza di Spagna e a Santa Maria Maggiore, in occasione della Festa dell'Immacolata, Roma, 8 dicembre 2016. ANSA/ OSSERVATORE ROMANO +++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

Complotto contro Papa Francesco


  • Il Cardinale Kasper ha raccontato un complotto in atto contro il Papa ai microfoni di ARD
  • I nemici di Francesco vorrebbero addossargli le colpe dell’insabbiamento degli scandali sessuali
  • Spingere alle dimissioni il Papa e convocare un nuovo conclave: «Un abuso di un abuso, per distogliere dal vero problema»

«Ci sono persone che semplicemente non amano questo pontificato. Vogliono che finisca il prima possibile». Le frasi del cardinale Kasper ai microfoni dell’emittente statale tedesca ARD denunciano un complotto contro Papa Francesco, che usa gli scandali dei preti pedofili come arma per un nuovo conclave. La fonte è attendibile. Il cardinale Kasper è da sempre uno dei grandi sostenitori di Francesco, fin dal conclave del 2013. Ex responsabile dei rapporti ecumenici, Kasper è un teologo molto rispettato, e da sempre acuti conoscitore delle dinamiche interne al mondo del Vaticano. Durante l’intervista inserita nel programma tedesco «Report München», il cardinale racconta che tra le mura dello stato pontificio ci sarebbe un nutrito numero di nemici di Jorge Mario Bergoglio che sogna la convocazione di un nuovo collegio cardinalizio. L’arma per affossare Papa Francesco sarebbe lo scandalo dei preti pedofili: a lui si vorrebbero addossare le colpe degli insabbiamenti, che però hanno radici molto più lontane dell’inizio del suo pontificato. 

Papa Francesco invitato alle dimissioni per gli scandali sessuali dei preti

La strategia sarebbe cominciata con Carlo Maria Viganò, uno dei primi a chiedere le dimissioni del Pontefice. Lo fece con una lettera datata 26 agosto 2018, in cui accusava Papa Francesco di aver ignorato deliberatamente le accuse mosse contro Theodore McCarrick, l’ex cardinale ora sotto inchiesta per abusi a danno di tre minori. Poi c’è il cardinale americano Raymond Burke, che pubblico i famosi cinque “dubia” successivi all’esortazione apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia” di Francesco nel 2016, che pareva aprire una possibilità, seppur ancora remota, sulla possibilità per i cattolici divorziati e risposati di prendere la comunione. Si tratterebbe, ha continuato Kasper, di una «strategia inappropriata» che vuole trasformare la discussione sugli scandali di abusi «in una discussione su Papa Francesco». «Un abuso di abuso» sentenzia Kasper, che «distoglie l’attenzione dal vero problema, è questa è la parte peggiore».

Gaia Mellone

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