Mentre monta ancora la polemica tra maggioranza, opposizioni ed analisti politici sui complessi tecnicismi del Reddito di Cittadinanza ecco che da Banca d’Italia arriva un allarme per il terzo trimestre che prefigura indicatori congiunturali ancora in decrescita. Se le previsioni dovessero essere confermate, una simile possibilità equivarrebbe a una recessione tecnica. Crescita rivista al ribasso: +0,6% La proiezione centrale della crescita del Pil è pari allo 0,6% quest’anno, “0,4 punti in meno rispetto a quanto valutato in precedenza. Le proiezioni centrali della crescita nel 2020 e nel 2021 – prosegue il documento – sono dello 0,9 e dell’1%,rispettivamente”, ma “i rischi per la crescita sono al ribasso”. Costo credito contenuto, ma rischio spread Il costo del credito delle banche “resta contenuto” ma la persistenza dell’alto spread potrebbe far alzare i tassi sui prestiti. La Banca d’Italia registra “segnali di irrigidimento dalle imprese” sull’offerta di credito. Fino ad ora l’effetto è rallentato dalle “buone condizioni di patrimonializzazione delle banche e l’elevata stabilità delle loro fonti di finanziamento”. “In prospettiva, però, il persistere dell’elevato livello dei rendimenti sovrani e il costo della raccolta bancaria continuerebbe a spingere al rialzo il costo del credito”.
Piero De Marchi