Se
la bicicletta è diventata un trend per nuovi stili di vita salutari,
anche la microcriminalità si adegua e cresce, così, il numero dei furti.
La Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) riporta i dati
del fenomeno quantificando i furti in circa 320 mila all’anno. Il dato
sembra eccessivo ma pur sempre preoccupante nelle dimensioni dato che
Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori)
ha lanciato il ‘Ciclo Registro’. Una proposta scaturita dalla due giorni
di BiciAcademy, l’evento formativo dedicato ai negozianti delle settore
ciclo organizzato dall’associazione al Palacongressi di Rimini.
Il
‘Ciclo Registro’ è un portale web, dove sarà possibile registrare il
numero di telaio delle biciclette vendute e produrre un certificato
digitale di proprietà gratuitamente. L’iniziativa di Confindustria
ANCMA, promossa anche in sede parlamentare nell’ambito della riforma del
Codice della Strada, nasce soprattutto per aggregare, valorizzare e far
confluire in un’unica piattaforma – istituzionale e gratuita – tutte le
migliori esperienze on line già esistenti in modo da incrociare le
informazioni e migliorare il servizio. La costruzione di un data-base del
parco circolante è infatti un primo passo verso la soluzione del
problema che permetterebbe, ad esempio, alle Forze dell’Ordine di
individuare immediatamente se una bicicletta risulta rubata e chi è il
suo legittimo proprietario. Inoltre, questo progetto apre
definitivamente la strada all’offerta da parte delle compagnie
assicurative di prodotti e coperture specifiche per i ciclisti, al
momento inesistenti. “Quella dei furti di biciclette – ha spiegato il
presidente dell’associazione Andrea Dell’Orto – è una piaga che ha
assunto in Italia ed e soprattutto nei grandi centri urbani, una
dimensione importante, specialmente se si considerano anche le vittime
che non sporgono denuncia”. Da qui l’esigenza di tutelare i proprietari e
i consumatori, ma anche il comparto, i negozianti e l’industria
italiana di riferimento (prima in Europa), che subiscono un danno
economico rilevante dalla diffusione di questo reato.
“Chi è
vittima di un furto si trova molto spesso inerme e – spiega Dell’Orto –
difficilmente decide di reinvestire cifre significative nell’acquisto di
una nuova bicicletta o di un veicolo più costoso e performante, ma
preferisce scegliere un prodotto usato o più economico”. Una volta a
regime il ‘Ciclo Registro’ contribuirà infine a riequilibrare anche il
mercato dell’usato, che a causa dei furti risulta anch’esso inquinato da
fenomeni di ricettazione e dal potenziale rischio di incauti acquisti o
vendite.
Mauro De chiaro