Proroga si, proroga no: per la nomina di un nuovo presidente dell’Inps, alla prossima scadenza del mandato di Tito Boeri, c’è ancora maretta tra Matteo Salvini che lo vorrebbe già a casa e il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio che con un ripensamento delle ultime ore vedrebbe una proroga. Il motivo, probabilmente, è che il M5S non ha ancora una candidatura forte da proporre e quindi chiede tempo. Nel frattempo, però, Boeri senza peli sulla lingua spara a zero sul commissariamento ma peggio ancora sulle pensioni anticipate: “I soldi non basteranno” avverte il presidente dell’inps. “La durata triennale del decreto – ammonisce Boeri – potrà spingere ad anticipare le uscite soprattutto nel privato e il divieto di cumulo è sbagliatissimo: finirà per alimentare il lavoro nero”. Sul blocco delle indicizzazioni e il taglio delle pensioni più alte Boeri spiega che “è uno dei problemi che stiamo affrontando in queste ore. Se tutto va bene il taglio delle pensioni d’oro sarà a marzo, il blocco delle indicizzazioni ad aprile. Ciò significa che la prima decurtazione accorperà tre mesi”. “Trovo paradossale che mentre si dice di voler abolire la legge Fornero si introduca lo stesso meccanismo che inizialmente diede i maggiori risparmi”. “Reddito di cittadinanza va contro le famiglie” “Io ero e sono favorevole ad una misura di sostegno alla povertà, e ho apprezzato il fatto che le ultime bozze si sono avvicinate ad una estensione del reddito di inclusione in vigore. Ma è vero che nel testo ci sono diverse incongruenze”, spiega il presidente uscente dell’Inps. “La misura spiazza il lavoro al Sud. Un single con reddito zero può aspirare a 9.360 euro all’anno: sa quanti sono i lavoratori dipendenti al Sud che hanno redditi da lavoro inferiori a quella somma? Il 43 per cento. Ciò significa che quasi un giovane su due da quelle parti potrà essere messo di fronte a due alternative entrambe allettanti: smettere di lavorare o essere pagato in nero per ottenere comunque il sussidio”. Inoltre l’ultimo affondo di Boeri e sulla sventolata politica a favore delle famiglie del governo giallo-verde: il testo “penalizza le famiglie numerose dove sono concentrati i poveri. Una famiglia con tre figli prende il doppio di un single, una famiglia con cinque figli lo stesso”.
Pasquale Iorio
Proroga si, proroga no: per la nomina di un nuovo presidente dell’Inps, alla prossima scadenza del mandato di Tito Boeri, c’è ancora maretta tra Matteo Salvini che lo vorrebbe già a casa e il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio che con un ripensamento delle ultime ore vedrebbe una proroga. Il motivo, probabilmente, è che il M5S non ha ancora una candidatura forte da proporre e quindi chiede tempo. Nel frattempo, però, Boeri senza peli sulla lingua spara a zero sul commissariamento ma peggio ancora sulle pensioni anticipate: “I soldi non basteranno” avverte il presidente dell’inps. “La durata triennale del decreto – ammonisce Boeri – potrà spingere ad anticipare le uscite soprattutto nel privato e il divieto di cumulo è sbagliatissimo: finirà per alimentare il lavoro nero”. Sul blocco delle indicizzazioni e il taglio delle pensioni più alte Boeri spiega che “è uno dei problemi che stiamo affrontando in queste ore. Se tutto va bene il taglio delle pensioni d’oro sarà a marzo, il blocco delle indicizzazioni ad aprile. Ciò significa che la prima decurtazione accorperà tre mesi”. “Trovo paradossale che mentre si dice di voler abolire la legge Fornero si introduca lo stesso meccanismo che inizialmente diede i maggiori risparmi”. “Reddito di cittadinanza va contro le famiglie” “Io ero e sono favorevole ad una misura di sostegno alla povertà, e ho apprezzato il fatto che le ultime bozze si sono avvicinate ad una estensione del reddito di inclusione in vigore. Ma è vero che nel testo ci sono diverse incongruenze”, spiega il presidente uscente dell’Inps. “La misura spiazza il lavoro al Sud. Un single con reddito zero può aspirare a 9.360 euro all’anno: sa quanti sono i lavoratori dipendenti al Sud che hanno redditi da lavoro inferiori a quella somma? Il 43 per cento. Ciò significa che quasi un giovane su due da quelle parti potrà essere messo di fronte a due alternative entrambe allettanti: smettere di lavorare o essere pagato in nero per ottenere comunque il sussidio”. Inoltre l’ultimo affondo di Boeri e sulla sventolata politica a favore delle famiglie del governo giallo-verde: il testo “penalizza le famiglie numerose dove sono concentrati i poveri. Una famiglia con tre figli prende il doppio di un single, una famiglia con cinque figli lo stesso”.
Pasquale Iorio