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Inter Milan's Mauro Icardi (L) speaks with Napolis Kalidou Koulibaly during the Italian serie A soccer match between Fc Inter and Ssc Napoli at Giuseppe Meazza stadium in Milan, 26 December 2018. ANSA / MATTEO BAZZI

Napoli contro Salvini, la società non accetta le parole del ministro


  • Il ministro Matteo Salvini è contrario alla sospensione delle partite in caso di cori razzisti
  • Il Napoli aveva annunciato che si sarebbe fermato se ce ne fossero stati altri
  • La società di De Laurentiis conferma il suo proposito

Perplessità. È questa la parola che circola negli ambienti della società calcistica del Napoli dopo le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini sui cori razzisti negli stadi. Il leader della Lega, infatti, si era dichiarato assolutamente contrario alla sospensione delle partite. Anzi, in uno specifico passaggio della sua conferenza stampa presso l’Osservatorio del Viminale, aveva dedicato una frase anche alle parole dell’allenatore dei partenopei, Carlo Ancelotti, che aveva annunciato la decisione del club di fermarsi in campo, se ci fossero stati nuovi cori razzisti. «Spero non si ripetano episodi simili – aveva detto Matteo Salvini -. Non confondiamo il razzismo che va condannato con il bello del calcio che è anche rivalità di quartiere. Chiudere gli stadi o sospendere le partite è una sconfitta del calcio». Fonti vicini alla società di Aurelio De Laurentiis riportano che il Napoli non avrebbe alcuna intenzione di non dare seguito ai suoi propositi esposti nelle varie conferenze stampa post partita da Carlo Ancelotti. Se si dovessero ripetere nuove esternazioni razziste da parte dei tifosi – sia nei confronti dei calciatori di colore del Napoli, sia in quell’accezione di discriminazione territoriale contro il meridione e la città partenopea – gli azzurri si fermeranno. Spetterà poi al direttore di gara prendere le contromisure necessarie. Il proposito di Ancelotti era battagliero a tal punto da ricordare in diretta televisiva che il Napoli non ha paura nemmeno di eventuali sconfitte a tavolino o di penalizzazioni in termini di punti.

Il Napoli si fermerà in caso di cori razzisti

Il dibattito sul tema, a quanto pare, interessa anche Aurelio De Laurentiis che, in questo momento, non ha commentato la posizione del ministro dell’Interno. Il presidente del Napoli si trova a Los Angeles per motivi riguardanti la sua attività professionale nel mondo del cinema. Ma, stando alle stesse fonti del club, starebbe seguendo in maniera interessata le argomentazioni esposte nella giornata di ieri dal ministro Salvini. Il Napoli era stato più volte al centro di episodi di razzismo negli stadi. L’ultimo di questi ha coinvolto in prima persona il difensore originario del Senegal Kalidou Koulibaly, fischiato e oggetto di ululati razzisti al Giuseppe Meazza di Milano nel corso di Inter-Napoli. Su diversi campi d’Italia, in realtà, i calciatori del Napoli sono oggetto di discriminazione territoriale, con cori che inneggiano al Vesuvio e che parlano di colera e di fogne.

Gianmichele Laino

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