Crediamo di conoscere appieno la Natura che ci circonda e, invece, a ogni nuova scoperta ci rendiamo conto di quanto sia infinitamente ricca la biodiversità del nostro Pianeta e fonte di continue sorprese. Nella sola regione asiatica del bacino del Mekong, nel corso del 2017, sono state descritte per la prima volta 157 nuove specie. Un numero ancora maggiore rispetto a quelle dell’anno passato, quando i ricercatori avevano portato alla luce “solo” 115 nuove specie nella stessa area.
Tre nuove scoperte a settimana
In media, nella macro area asiatica a cavallo tra Myanmar, Cambogia, Laos, Vietnam e Thailandia sono state scoperte tre nuove specie a settimana. Il rapporto New Species on the Block del Wwf Great Mekong descrive 3 Mammiferi, 23 Pesci, 14 Anfibi, 26 Rettili e 91 specie di vegetali; di queste, ben 58 sono state scoperte nel solo Vietnam.
Tante specie curiose
Le nuove specie descritte per la prima volta includono:
- Un pesce gatto a forma di pancake, trovato nelle fredde acque del remoto Hponkan Razi Wildlife Sanctuary, in Myanmar;
- Una specie di bambù dei monti Cardamomi, in Cambogia, che cresce lungo i bordi delle strade ed è per questa ragione particolarmente vulnerabile;
- Un pipistrello della foresta di Hakakabo Razi, in Myanmar, i cui peli sulla testa ricordano la capigliatura di una rockstar;
- Un piccolo rospo con le corna affilate che vive in Vietnam in una foresta montuosa avvolta dalle nebbie e che per questo è stato battezzato “Rospo dalla Terra di Mezzo”;
- Il gibbone Skywalker Hoolock, elencato tra i primi 25 primati in via di estinzione del pianeta;
- Una specie di erba di Thismia che cresce nel Laos, minacciata di estinzione a causa dello sfruttamento del suo habitat per l’estrazione di calcare;
- Il serpente di fango del fiume Salween, in Myanmar, in pericolo a causa dello sfruttamento del suo habitat e dell’espansione agricola;
- Un “geco-foglia” scoperto sulla Montagna delle Trecento Cime, in Thailandia, caratterizzato da due “strisce” che corrono lungo tutto il corpo, dal muso alla punta della coda.
Novità già a rischio di estinzione
Dagli anni ’70 a oggi il bacino del Grande fiume Mekong ha perso un terzo delle sue foreste e, secondo il rapporto Forest Pulse del WWF, se non verrà fermata la deforestazione, da qui al 2030 se ne andrà un altro terzo. La diminuzione della copertura forestale ha causato la frammentazione dell’habitat e isolato le popolazioni rendendo più vulnerabili le specie. «Ci sono molte altre specie che aspettano di essere scoperte, ma tragicamente molte di più andranno perse prima che ciò accada – ha dichiarato Stuart Chapman, Direttore Regionale Asia-Pacifico del WWF – Istituire e sostenere riserve naturali in queste aree, tra le più ricche al mondo di biodiversità, assieme a maggiori sforzi per contrastare il commercio illegale di fauna selvatica, contribuirà notevolmente alla conservazione della straordinaria biodiversità nella regione del Mekong».
Marta Frigerio