L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, ha avviato un’istruttoria sul sito Booking.comper verificare la sussistenza di pratiche commerciali scorrette e la violazione dei diritti dei consumatori nei contratti. L’istruttoria è stata aperta a seguito di innumerevoli segnalazioni da parte degli utenti. Più nello specifico, l’agenzia di viaggi online, secondo le informazioni acquisite d’ufficio ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo e le segnalazioni di numerosi consumatori giunte a partire dal febbraio 2017, avrebbe fornito informazioni incomplete e fuorvianti in merito ad alcuni servizi forniti. Secondo quanto riporta l’Agcm, le mancanze riguarderebbero ambiti come i prezzi, i risultati del motore di ricerca, gli sconti praticati, l’uso della carta di credito e molto altro. In particolare, all’interno del bollettino dell’Antitrust in cui è formalizzato l’avviso dell’istruttoria si può leggere quanto segue. Le indagini del garante si sono incentrate sul “Il prezzo degli alloggi” dove viene indicato con la voce “prezzo”, un risultato che che non comprende tutte le voci di costo inevitabili e ragionevolmente calcolabili ex-ante; in conseguenza di ciò, l’ordinamento dei risultati sulla base di tale “prezzo” non riflette l’effettiva convenienza relativa degli alloggi mostrati” Secondo l’Agcm sarebbero alterati anche i criteri le modalità di ordinamento dei risultati di ricerca, che non sono chiaramente spiegate. Le diverse commissioni pagate a Booking dalle strutture ricettive avrebbero un peso sul posizionamento delle strutture stesse nell’ordinamento di default dei risultati di ricerca.
Pietro Valsecchi