Gazzettino Italiano Patagónico
Le foto segnaletiche tratte dal sito del quotidiano O globo e diffuse dalla polizia brasiliana che riguardano Cesare Battisti con la simulazione di possibili travestimenti, Roma, 16 dicembre 2018. ANSA/WEB/O GLOBO

«Lo hanno lasciato scappare. Cesare Battisti non si consegnerà mai», lo dice il suo avvocato


  • Ancora non si ha alcuna traccia di Cesare Battisti
  • Il suo legale ammette di non parlarci da giorni e spiega che non si consegnerà mai alla polizia
  • Sempre più difficile per Bolsonaro mantenere la sua promessa di estradizione

E anche oggi lo estradiamo domani. Di Cesare Battisti non c’è più traccia in Brasile. Il terrorista italiano è sparito dal giorno in cui è stato siglato il mandato di arresto per pericolo di fuga e per non mettere a repentaglio l’estradizione promessa dal presidente verdeoro Jair Bolsonaro al ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini. Troppo rumore, troppi annunci e troppi proclami. Il furbo Battisti ha mangiato la foglia prima degli altri e ha fatto perdere le proprie tracce dalla sua casa di Cananeia.

«Non si consegnerà. Mai. Non darà alcun vantaggio alla polizia che gli dà la caccia. Non farà l’errore di farsi individuare con una mail, un sms o un whatsapp», ha spiegato a La Repubblica l’avvocato Igor Sant’Anna Tamasauskas, legale di Cesare Battisti. Il terrorista è troppo furbo per commettere errori da principiante e le voci sulla sua possibile destinazione parlando di un approdo in Bolivia o in altri Paesi del Sudamerica, in attesa di capire cosa lo aspetta.

Cesare Battisti ha interrotto qualsiasi contatto anche col proprio legale

L’ultimo contatto tra Cesare Battisti e il suo avvocato risale a qualche giorno prima della firma dell’ordine d’arresto da parte del giudice del tribunale supremo Luiz Fux. «Mi aveva chiamato perché dovevamo discutere dell’inchiesta in corso in cui è indagato per esportazione illegale di valuta – spiega l’avvocato Tamasauskas -. Poi è sparito. Ha staccato tutto. E quando ho provato con i suoi amici ho avuto la stessa risposta. Ha interrotto ogni contatto».

Messo in condizione di fuggire

Il legale ha confessato di rappresentare Cesare Battisti a titolo gratuito dal 2013, per una scommessa personale. E da quel giorno molte cose sono cambiate. «Il Brasile ha messo fine a una partita politica delicata con l’Italia – spiega l’avvocato Tamasauskas a Repubblica -, capovolgendo la decisione di Lula, e Battisti è stato messo nelle condizioni di non doverne pagare il prezzo lasciandogli la possibilità di fuggire, come ha fatto».

Enzo Boldi

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