Gazzettino Italiano Patagónico
Sergio Mattarella presidente della Repubblica durante l?inaugurazione dell?anno accademico 2018/2019 presso il teatro Carignano di Torino, 26 novembre 2018 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Gli editori uniti contro il Governo: «Mattarella intervenga e difenda la libertà di stampa»


  • Su quotidiani e periodici nazionali la lettera appello scritta dalla Federazione Italiana Liberi Editori
  • Si chiede l’intervento del Presidente della Repubblica a tutela della libertà di stampa
  • L’art.21 messo a repentaglio dall’emendamento del Movimento 5 Stelle

Sui quotidiani e periodici nazionali, il 16 dicembre appare un’intera pagina dedicata all’appello lanciato dalla Federazione Italiana Liberi Editori. La lettera esprime l’intento già nel suo titolo: «Il Governo vuole far chiudere centinaia di giornali, il Presidente  della Repubblica impedisca questo colpo di spugna». Una vera e propria discesa in campo per l’associazione, che invoca a gran voce l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in difesa della libertà di stampa, messa a repentaglio dall’emendamento alla legge di Bilancio del capogruppo del Movimento 5  Stelle Stefano Patuanelli.

La lettera-appello pubblicata da File: «Il governo vuole far chiudere i giornali»

L’emendamento proposto dal capogruppo Stefano Patuanelli, e fatto proprio dalla maggioranza, prevede di inserire all’interno della Legge di Bilancio l’abolizione dei contributi pubblici all’editoria. Secondo la Federazione Italiana Liberi Editori, questo si tramuta in un vero e proprio attacco alla libertà di stampa sancita e protetta dalla Costituzione.

«Il sostegno pubblico all’editoria e la  trasparenza dei mezzi di finanziamento sono previsti dall’articolo 21  della Costituzione e interventi legislativi su argomenti del genere  richiederebbero, in un sistema democratico, un confronto civile,  sociale e parlamentare. Tutto, invece, verrà risolto con un  maxiemendamento e qualche tweet, e a partire dal 2019, cioè a dire tra due settimane» si legge nell’appello apparso oggi sui giornali e periodici nazionali. La File continua scrivendo che «molti giornali editi da cooperative no profit o da enti morali chiuderanno a breve, o saranno  costretti a operare drastici tagli; perché ridurre o azzerare i  contributi pubblici senza aver prima provveduto ad una riforma organica del settore significa, semplicemente, chiudere i giornali».

La lettera-appello chiede aiuto direttamente al Presidente della Repubblica

La libertà di stampa è protetta dalla Costituzione, e a garanzia di essa deve intervenire ancora una volta il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui la lettera appello è indirizzata direttamente. Nel testo publicato infatti di ricorda come «il Presidente  della Repubblica, Sergio Mattarella, più volte negli ultimi giorni ha  richiamato il Governo sull’esigenza di tutelare i giornali, i  giornalisti e tutte le minoranze, linguistiche, culturali, politiche e sociali che ancora animano il pluralismo nel Paese. Pluralismo che è un servizio pubblico essenziale e il cui costo di breve termine non è  mai superiore al beneficio in termini di democrazia nel medio  periodo». Ora, alla massima carica dello Stato, File chiede di fare un ulteriore gesto: «chiedere al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di sottoporre misure di rilievocostituzionale ad un confronto civile e democratico che non può avvenire in poche ore con un maxiemendamento ad una legge di  bilancio».

Gaia Mellone

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