La sottosegretaria all’Economia Laura Castelli, l’unica al mondo a non aver ancora ben capito le ripercussioni dello spread su mutui e banche, ha di recente affermato “speriamo che l’UE non ci chieda un rene!”. Personalmente – e più banalmente – non vorrei invece essere costretto a “vendermi un rene” per far fronte alle conseguenze che questo attacco suicida all’Europa produrrà inevitabilmente. Forse, con oltre 2300mld di debito, sarebbe meglio trovare un accordo praticabile con la Commissione Europea, possibilmente evitando di trattare i Casamonica e Moscovici alla stessa stregua. Chissà che la sorprendente trasformazione di Conte dallo stato gassoso a quello solido non porti un po’ di buon senso in giro.