Washington e Pechino hanno trovato un accordo, molto generico, su migranti e commercio per non imporre nuove tasse doganali a partire dal 2019. Nessun cenno, invece, alla lotta al protezionismo. Il sipario calato sul G-20 di Buenos Aires e il documento finale che ne è scaturito, rivela che tutto sommato è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad aver conseguito qualche punto a suo favore. Non ci sarà nessuna attesa condanna del protezionismo americano, che era stata l’arma utilizzata da Trump per conquistare la Casa Bianca con “Buy America”. Su di un punto, tuttavia, si è trovato l’accordo, anche se con posizioni diverse: la riforma del Wto, l’organismo che controlla gli accordi commerciali tra i vari i 160 Paesi membri. Un accordo sul quale è regolato il 95% dei commerci internazionali, in pratica tutti. Che l’Organizzazione mondiale del commercio stia stretta ormai a molti era noto, tanto che lo stesso Wto chiedeva delle modifiche, accolte. “Per la prima volta – è scritto nel documento finale – si riconosce che l’Organizzazione mondiale del commercio ha fallito i suoi obiettivi e dunque è necessaria una sua riforma”.
Fausto Romani