Le bertucce (Macaca sylvanus) sono i mammiferi più trafficati sulla rotta Nord Africa-Europa e il nostro Paese, assieme alla Spagna, è il crocevia di questo traffico illecito che minaccia la sopravvivenza del piccolo primate, specie considerata a rischio. Di questo traffico illecito, sorretto dall’attività criminale, si è parlato nel corso della conferenza organizzata a Roma dalla Lav in collaborazione con i Carabinieri Forestali, AAP e IFAW.
L’unico primate che vive in Europa
La bertuccia è l’unico primate, a parte l’uomo, che vive libero in Europa. Infatti, una popolazione di circa 230 individui abita a Gibilterra. Proprio dal Nord Africa parte la tratta di questi animali, la cui popolazione negli ultimi 25 anni ha registrato un calo demografico del 50%. E non è un caso, perché il Marocco rappresenta la porta d’accesso verso l’Unione Europea e il 90% degli animali confiscati senza la necessaria documentazione CITES proviene da questo Paese.
Usate per l’elemosina o come pet
Le bertucce vengono catturate in natura quando sono ancora cuccioli. Gli animali sono sedati con sciroppo per bambini e trasportati in Europa chiusi nelle valige. Qui vengono venduti sul mercato nero come animali da compagnia, oppure impiegati dagli accattoni per chiedere l’elemosina.
Sequestri anche in Italia
Nel corso della Conferenza è stato presentato il video, realizzato dalla Lav, del trasferimento di una bertuccia che è stata sequestrata lo scorso giugno a Cosenza. L’animale era stato introdotto illegalmente nel nostro Paese dopo essere stato sottratto al suo habitat naturale in Nord Africa. Affidata alle cure della Lav, la bertuccia è stata trasferita, grazie a un’operazione condotta dai Carabinieri Forestali, nel Centro di Recupero CRASE di Semproniano, in provincia di Grosseto. L’auspicio è di poterla introdurre in un gruppo di suoi consimili: i primi graduali tentativi sono stati positivi e molto incoraggianti.
Marta Frigerio