La politica estera, o meglio i rapporti con gli organismi sovranazionali, si stanno logorando in ogni latitudine spingendo sempre di più l’Italia ad un isolazionismo politico. Ieri sera Matteo Salvini aveva annunciato in Aula alla Camera che il governo italiano non firmerà il Global compact, cioè il patto globale sull’immigrazione dell’Onu. Salvini ritiene che sarà il Parlamento a dover decidere se aderire o meno al Trattato. Posizione legittima se non fosse arrivata a sorpresa smentendo in parte la linea tenuta da Conte nel suo ultimo meeting sull’argomento tenuto alle Nazioni Unite. La presa di posizione di Salvini spingerà Conte, nella stessa seduta di ieri alla Camera, a confermare: ”Il Global Compact è assolutamente compatibile con la nostra strategia, ho condiviso il piano con i miei partner Ue, non ho cambiato idea” rispetto alla valutazione espressa all’Assemblea Onu ma essendo un documento che ha valore politico abbiamo convenuto che forse è giusto creare un passaggio parlamentare, in cui far condividere da parte di tutti ciò che stiamo facendo.” Nella nota il premier aveva anche precisato che “a Marrakech, quindi, il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato”. Le posizioni espresse dall’esecutivo spingono le opposizioni all’attacco ricordando come il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, l’Italia avesse assicurato all’Onu che avrebbe firmato il Global Migration Compact, a Marrakech l’11 dicembre. “L’Italia sta perdendo credibilità” sbotta Graziano Del Rio (Pd) ma il peggio è che queste decisioni sono frutto di più complesse e strutturate relazioni in un modo globalizzato da cui non ci si può più tirare indietro con politiche autonomiste.
Antonio Stima