Non è solo nel pesce che finisce sulle nostre tavole e nell’acqua che beviamo. Frammenti di plastica sono presenti anche nel sale da cucina, come dimostra l’indagine condotta da Greenpeace.
Analizzati 39 campioni
L’indagine dell’associazione ambientalista ha preso in analisi 39 campioni di sale in vendita nei supermercati europei; dalle indagini di laboratorio è emerso che 36 campioni erano contaminati da microplastiche, vale a dire frammenti di materiale plastico delle dimensioni inferiori a 5 millimetri.
Da dove arriva la plastica
Gli scienziati hanno trovato frammenti di Polietilene, Polipropilene e Polietilene Tereftalato (PET): materie plastiche di cui sono composti anche imballaggi usa e getta come pellicole, vaschette, bottiglie, tappi e flaconi che dagli scaffali deisupermercati finiscono per raggiungere il mare.
Il ruolo delle Corporates
Come più volte ribadito da Greenpeace, i grandi gruppi hanno il potere di ridurre significativamente la plastica impiegata negli imballaggi dei loro prodotti. «È ora che le aziende si assumano le loro responsabilità e mettano un freno alla produzione di plastica usa e getta», ha detto l’associazione che ha anche lanciato una raccolta firme indirizzata proprio alle grandi aziende.
Marta Di Natale