Gazzettino Italiano Patagónico

La lunga notte di Palazzo Chigi vara il nuovo decreto fiscale senza condono e carcere

 

Il vertice di ieri sera a palazzo Chigi ha dato una sterzata significativa alla bozza di decreto fiscale. Si cancella, di fatto, la dichiarazione integrativa, che fa saltare quella controversa misura di condono su cui si è rischiata la frattura dell’accordo di governo tra M5s e Lega. Dunque le decisioni a notte fonda hanno portato buon consiglio compiendo una rettifica significativa: ”scompare la dichiarazione integrativa e sarà possibile regolarizzare solo il dichiarato”. Ma vediamo nel dettaglio i contenuti del decreto che andrà all’approvazione della Camere.In materia di lotta all’evasione, vengono sbloccate le banche dati, alle quali la Guardia di finanza potrà accedere direttamente senza dover più chiedere autorizzazioni ai pubblici ministeri. Ma non sarà introdotto il carcere per gli evasori, diversamente da quanto chiesto in origine dai 5 stelle. Sempre in merito alle misure della pace fiscale, resta confermata la possibilità di ‘spalmare’ in cinque anni il dovuto, la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio. Tra le modifiche concordate, la possibilità di correggere gli errori formali nelle dichiarazioni dei redditi con 200 euro per ogni anno. Previsto un incremento di tre milioni di euro del fondo nazionale per le politiche migratorie per la lotta al caporalato; lo stanziamento, a decorrere dal 2019, servira’ anche a far funzionare un tavolo apposito al ministero del Lavoro. Sara’ reintrodotto il bonus bebe’ e verranno de-tassate le sigarette elettroniche; è prevista una tassazione all’1,5% per i money transfer. E’ previsto inoltre un emendamento al dl fiscale per evitare la tassa sui metri quadrati di ombra degli ombrelloni presenti negli stabilimenti balneari e saranno sbloccate le procedure per consentire alle Regioni di recuperare le spese versate alle case farmaceutiche che eccedono il budget stabilito. Nessun accenno da parte da parte dei due partiti di governo al tema delle Bcc che, secondo quanto emerso finora, sembra essere uno dei nodi da sciogliere con il Carroccio che punta a modificare la riforma del 2016. Lega e M5S , dunque, ritrovano il sorriso dopo i contrasti generati dalla famosa “manina” che aveva introdotto una sorta di condono e fatto salire la bile a Luogi Di Maio.

Paolo Michetti

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