Dopo due secoli, i monti delle Dolomiti regalano un altro minerale. Si chiama Fiemmeite e deve il suo nome alla Val di Fiemme in provincia di Trento, luogo dove è stato rinvenuto. Il nuovo minerale è stato scoperto dal team di ricercatori e geologi dell’Università Statale di Milano e del Museo delle Scienze di Trento.
Quanti ne vengono scoperti ogni anno
La Fiemmeite è già stata ufficialmente riconosciuta dall’International Mineralogical Association (IMA), ente che presiede alla nomenclatura e alla classificazione di nuovi minerali (CNMNC). Il merito della scoperta e dello studio si deve a Francesco Demartin e Italo Campostrini del dipartimento di Chimica dell’Università Statale, e a Paolo Ferretti e Ivano Rocchetti del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, senza dimenticare la preziosa collaborazione di Stefano Dallabona, appassionato cercatore di minerali del Gruppo Mineralogico Fassa e Fiemme. «Il ritrovamento di nuovi minerali non può essere annoverato come una rarità assoluta – spiega Francesco Demartin, docente di Chimica generale e inorganica in Statale -. Ogni anno in tutto il mondo vengono scoperti tra 100 e 200 nuove specie. Questa scoperta è però particolare per il fatto che le Dolomiti sono oggetto dell’attenzione degli scienziati già dal ‘700». Era, infatti, il 1792 quando venne dedicata al geologo transalpino Deodat de Dolomieu la Dolomite.
L’ultimo era stato la Gehlenite
È dal 1815, anno della scoperta della Gehlenite presso il Lago delle Selle, sui Monti Monzoni in Val di Fassa, che sui cosiddetti Monti Pallidi non vengono ritrovati nuovi minerali, se si escludono quelli già noti ma ridefiniti in seguito a recenti revisioni sistematiche, quali pumpellyite-(Fe3+), chabazite-Ca e dachiardite-Na.
Gino Pagliulo