A un passo dalla sua attuazione, il progetto per la creazione della piu’ grande area marina protetta del Pianeta è saltato. Della realizzazione del santuario se ne è parlato del corso dell’ultimo incontro della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell’Antartide (Ccamlr), tenutosi in Tasmania a fine ottobre. L’area protetta, ubicata nel Mare di Ross – la profonda baia dell’Antartide, a Sud Est della Nuova Zelanda – avrebbe avuto un’estensione di più di 1,5 milioni di chilometri quadrati e sarebbe stata la più grande finora mai realizzata.
Il no di chi laggiù pesca
Il veto è arrivato da Russia, Cina e Norvegia, nazioni che in quell’area portano avanti un’intensa attività di pesca. Il progetto, infatti, prevedeva che nel santuario vi fosse il divieto assoluto di pesca per salvaguardare specie fra cui pinguini, balene, orche e foche.
Proteggere l’Antartide per salvare tutti i mari
La creazione dell’area marina protetta avrebbe consentito di tutelare non solo le specie che lì vi abitano ma anche di proteggere tutti i mari. Secondo le stime, infatti, proprio nella zona dell’Antartide hanno origine circa tre quarti delle sostanze nutrienti che sostengono la vita nel resto degli oceani.
Persa una chance importante
«Nonostante altri stati avessero supportato la creazione di un’area protetta, il no di chi difende interessi commerciali ha bloccato tutto – ha detto Greenpeace, che da tempo porta avanti la propria campagna per la realizzazione dell’area marina protetta –. È stata persa un’importante occasione per salvare un ecosistema unico».
Ndr.