L’Unione Europea dice no alla manovra finanziaria 2019 dell’Italia. La nota di precisazione inviata dal ministro dell’Economia Tria e sottoscritta dal governo non convince il Commissario Moscovici perché in violazione degli standard fissati dai paesi membri per l’equità economica. Ora ci saranno tre settimane di tempo per rimettere mano alla legge. Intanto questa mattina il presidente della Republica , Sergio Mattarella aveva sottoscritto il decreto legge fiscale e in teoria, ora mancherebbe solamente la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. Un assenso, quello del capo dello stato, che era arrivato nelle more della comunicazione della commissione dell’Unione Europea. Il governo dal canto suo fa sapere che andrà dritto per la strada dell’innovazione appena tracciata come ha spiegato ancora una volte il premier Giuseppe Conte questa mattina e i vice premier, Salvini e Di Maio. Quali sono i rischi? L’articolo 126 dei Trattati prevede che nel caso un governo non rispetti le raccomandazioni comunitarie e si trovi in una situazione di deficit eccessivo, ossia con un disavanzo sopra al 3% del PIL (c’è da chiarire che attualmente non è il caso dell’Italia) non si possa giungere a sanzioni. Il Consiglio può chiedere alla Banca europea per gli investimenti di interrompere i finanziamenti; imporre al paese di versare un deposito vincolante; addirittura comminare multe ai danni del governo riottoso. L’obiettivo ultimo è di evitare che una politica economica nazionale metta a rischio la stabilità dell’intera zona euro.
Pinto Ubaldo