Il clima terrestre sta cambiando. Se alcuni effetti di questo cambiamento sono facili da osservare – basta pensare al sincrono arretramento di numerosi ghiacciai – altri invece necessitano di misure più precise e tecnologie avanzate per essere scoperti. Un team di ricercatori cinesi e brasiliani, analizzando osservazioni in-situ e dati satellitari della regione Amazzonica, è riuscito a dimostrare come durante la stagione umida nel periodo 1979-2015 gli accumuli pluviometrici siano aumentati di circa 180-720 mm. Un risultato estremamente interessante, considerato che gran parte degli studi nell’area si erano concentrati finora soltanto sulla parte meridionale della regione o sulla stagione secca. Il lavoro è stato pubblicato a settembre su Environmental Research Letters.
Perché piove di più?
Sei metodologie differenti per l’elaborazione dei dati, basata sul confronto tra misure di terreno e modelli di calcolo, hanno portato ad un unico risultato condiviso: le precipitazioni in Amazzonia sono aumentate significativamente. I modelli inoltre hanno permesso di indicare come principale responsabile di questa variazione l’Oceano Atlantico. Negli ultimi anni, l’Atlantico tropicale è stato sottoposto ad un importante aumento della sua temperatura superficiale, fattore che ha aumentato la quantità di vapor d’acqua ed energia presenti in atmosfera. Umidità e forte attività convettiva hanno dato origine a forti piogge che si sono scaricate durante la stagione umida sull’Amazzonia facendo impennare i quantitativi al suolo. Una dipendenza stretta e non sorprendente, visto che è già stato dimostrato da altri studi come la temperatura dell’Atlantico Settentrionale giochi un ruolo fondamentale nelle variazioni decennali del vortice ciclonico del Pacifico settentrionale. La temperatura degli oceani è dunque da considerarsi un fattore chiave per il delicato equilibrio climatico e meteorologico mondiale.
Gli effetti a livello globale
La regione amazzonica è di fondamentale importanza per il clima ed il sistema idrologico globale. Basta considerare che la foresta amazzonica contribuisce a donare il 20% dell’acqua dolce presente sulla Terra, oltre ad essere uno dei regolatori principali del ciclo del carbonio sul nostro Pianeta. Con una sorta di effetto-domino, la variazione delle precipitazioni nella regione amazzonica può creare conseguenze ai sistemi idrologici ed ecologici su scala planetaria: un aumento delle piogge nella stagione umida può indebolire la fotosintesi e rallentare la crescita delle piante, con conseguente effetto sul ciclo di carbonio. Variazioni nel regime pluviometrico possono avere influenze sull’habitat di specie animali e vegetali, risultando anche nell’estinzione di alcune di queste; piogge a regime torrenziale possono poi provocare inondazioni e frane. Inoltre un aumento dell’attività convettiva, legata all’aumento della temperatura superficiale dell’oceano, può modificare profondamente le correnti atmosferiche (es. la cella di Walker) con conseguenze di difficile previsione. Tra le cause dell’aumento di temperatura della superficie degli oceani vi è il riscaldamento troposferico: è il cosiddetto effetto farfalla, a cui l’uomo sta contribuendo da decenni innescando variazioni che coinvolgono l’atmosfera, l’idrosfera e la biosfera. In poche parole, l’intero Pianeta Terra.
Andrea Di Piazza