Tr affico di cuccioli, combattimenti tra cani e tratta di cuccioli dall’Est. Queste sono solo alcune delle nuove attività illegali che in Campania sono controllate dalla criminalità organizzata. Una zona d’ombra dove il giro di denaro è in costante crescita, il tutto a danno degli animali sfruttati.
L’indagine patrocinata dai Carabinieri
A delineare il quadro delle zoomafie in Campania è il nuovo report della Lav che ancora una volta conferma la capacità penetrante della criminalità organizzata in settori diversi ma accomunati dal coinvolgimento di animali. L’edizione 2018 del Rapporto Zoomafia ha avuto il patrocinio del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con cui la LAV ha siglato un Protocollo d’Intesa per rafforzare prevenzione e contrasto dei reati a danno di animali, e della Fondazione Antonino Caponnetto.
Non solo combattimenti
Dalle indagini emerge che i settori in cui la criminalità organizzata è attiva sono differenti ma il più preoccupante resta quello dei combattimenti tra cani. La cronaca giudiziaria, infatti, ha registrato casi di put bull tenuti in esasperate condizioni di cattività all’interno di allevamenti abusivi. Alcuni sono stati trovati addirittura in recinti costruiti in aree pubbliche, come quelli scoperti al Rione Traiano di Napoli. Ci sono poi le corse dei cavalli, anche queste tenute spesso in luoghi pubblici, e la tratta di cuccioli provenienti dall’Est Europa che coinvolge ogni anno migliaia di animali. Le organizzazioni criminali hanno poi esteso il loro controllo anche al contrabbando di fauna e al bracconaggio con la vendita di armi clandestine e la caccia a danno di specie protette o in periodo non consentito. Inoltre, è stata segnalata la presenza di mattatoi abusivi e infiltrazioni malavitose anche nel comparto ittico, nella pesca di frodo e nel controllo dei mercati del pesce.
I dati delle procure
Secondo i dati forniti dalle Procure, lo scorso anno in Campania sono stati registrati 778 procedimenti per crimini contro gli animali, cifra che rappresenta l’8,34% di quelli nazionali, con un tasso di 13,32 procedimenti ogni 100.000 abitanti. Gli indagati sono stati 679, vale a dire l’11,67% di quelli nazionali, con un tasso di 11,62 indagati ogni 100.000 abitanti.
Marta Frigerio