L’alchechengi, il frutto della Physalis alkekengi, proviene dalle Ande ed appartiene alla famiglia delle Solanacee. Si tratta di un frutto ricco di vitamina C, utile per proteggere il fegato, lo stomaco e le vie urinarie. I suoi frutti sono molto noti per il loro uso in medicina naturale, sono di colore arancio chiaro e il sapore ricorda quello del lampone, mentre la sua forma è simile alla ciliegia. Viene raccolto a completa maturazione nel mese di settembre e in Italia è coltivata a scopo decorativo per la bellezza dei suoi fiori.
Le proprietà dell’alchechengi
L’alchechengi ha molte proprietà benefiche: le sue bacche sono consigliate per stimolare e rigenera la funzione diuretica, per curare la ritenzione idrica e per purificare il corpo dalle tossine in eccesso. Inoltre, sono utilizzate anche per i dolori articolari ed infiammazioni. Ma non solo: questo frutto è un ottimo antiossidante, ricco di beta-carotene e contiene moltissime fibre che aiutano l’intestino e mucillagini e tannini protettive per lo stomaco. Contiene vitamine come la A, C, D, E e sali minerali, come ferro, calcio, fosforo e magnesio.
L’uso in cucina
L’alchechengi può essere mangiato crudo come un frutto, sotto forma di succo oppure ancora secco. È anche ottimo per arricchire insalate, dolci e macedonie. Questo frutto va consumato con moderazione, in quanto contiene alcaloidi in quantità sensibile e con attenzione in gravidanza, dal momento che dosi eccessive potrebbero provocare l’aborto.
Ilaria Pininfarina