La quasi totalità delle sovvenzioni europee per l’ agricoltura va a chi impiega metodi che prevedono l’impiego di pesticidi.
È questa la denuncia fatta dal WWF che ha presentato il nuovo rapporto “Cambia la Terra”.
I dati raccolti mostrano come la politica agricola comunitaria sovvenzioni per il 97,7% l’ agricoltura convenzionale; all’agricoltura biologica, che rappresenta il 14,5% della superficie agricola coltivata del nostro Paese, sono destinati meno del 3% dei finanziamenti europei e nazionali.
Dove finiscono i fondi
Il report è stato elaborato partendo dai dati forniti dall’Ufficio studi della Camera dei deputati; si scopre così che su 41,5 miliardi di Euro destinati all’Italia, all’agricoltura biologica vanno appena 963 milioni di Euro. In altri termini, il bio – che pur rappresenta una parte in crescita della superficie agricola utilizzabile – riceve il 2,3% delle risorse europee. Se ai dati dei fondi europei si aggiunge poi il cofinanziamento nazionale per l’agricoltura, pari a circa 21 miliardi di Euro, il risultato rimane praticamente invariato: su un totale di fondi europei e italiani di circa 62,5 miliardi, la parte che va al biologico è di 1,8 miliardi Euro, appena il 2,9% delle risorse.
Pagare chi inquina
Sembra una beffa, dal momento che i soldi dei cittadini finiscono diritti nelle tasche di chi spesso impiega senza scrupolo diserbanti chimici. «I cittadini italiani ed europei pagano per sostenere pratiche agricole che alla fine si ritorcono contro l’ambiente e contro la loro salute, a partire da quella degli agricoltori stessi – ha spiegato Maria Grazia Mammuccini di FederBio _. Inoltre, non è il modello agricolo ad alto impatto ambientale a farsi carico della tutela degli ecosistemi con cui interagisce, bensì sono gli operatori del biologico a sopportare i costi prodotti dall’inquinamento causato dalla chimica di sintesi. Su di essi gravano infatti il costo della certificazione, il costo della burocrazia, il costo della maggiore quantità di lavoro necessaria a produrre in maniera efficace e a proteggere il raccolto dai parassiti, senza ricorso a concimi di sintesi e diserbanti, e il costo della fascia di rispetto tra campi convenzionali e campi biologici».