Redacción: Barbara Filippone
Martedì 25 settembre alle ore 18.30 nell’ambito del programma delle giornate della Repubblica Ceca a Palermo, organizzate dal Consolato Onorario in Sicilia, presso l’Archivio Storico Comunale di Palermo in via Maqueda 86 verrà inaugurata la mostra fotografica “Polvere di ferro – Riflessioni sul passaggio post industriale di Danilo De Rossi. Fra i relatori saranno presenti l’ambasciatrice della Repubblica Ceca in Italia Hana Hubáčková, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, la direttrice dell’Archivio Storico Eliana Calandra, il console onorario della Repubblica Ceca Antonio Marchione. La mostra aperta fino al 5 ottobre 2018 fa parte di un più ampio progetto culturale inserito nel programma di Palermo Capitale della Cultura 2018. L’ingresso è gratuito.
Il programma prosegue mercoledì 26 settembre 16.30 -17.30 presso i Cantieri Culturali alla Zisa – Pad.4, Via Paolo Gili, 4 Palermo con una masterclass pubblica dal titolo: “L’investigazione della realtà attraverso l’immagine” di Danilo De Rossi cui seguirà, alle 18.00 la proiezione de “La Fabbrica dell’Assoluto”, un film di Danilo De Rossi. Questo programma gode del patrocinio oltre che del Consolato Onorario della Repubblica Ceca a Palermo ed il supporto dell’Ambasciata Ceca in Italia, del Comune di Palermo e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, della Fondazione Eleutheria anche del Centro Sperimentale di Cinematografia CSC….Scuola Nazionale di Cinema Sede Sicilia.
Le acciaierie Poldi di Kladno, fondate 125 anni fa, fiore all’occhiello dell’economia cecoslovacca sono oggi solo un cimitero dell’industria pesante, a 30 Km da Praga esteso per almeno 500 ettari, di questo complesso restano solo carcasse di capannoni e rotaie invase dalla vegetazione e vetrate rotte. Così il progetto di Danilo con i suoi scatti riesce a trasmettere la vita che ha attraversato quei luoghi oramai spenti e silenziosi; tempo che passa, spazi e silenzi sono eternamente bloccati fondendosi in una sola unica esperienza, il senso della nostra Esistenza. Allo scorrere del tempo e al costante mutamento che accompagna le nostre vite, fa da corollario la memoria: la mostra fotografica nasce da questa esigenza di voler trasmettere al visitatore il valore dei ricordo, quel ricordo che diventa così sacro da rimanere sempre vivo nella memoria dell’individuo; e così che le strutture fatiscenti di quell’area oramai dismessa a Kladno nella quale spiccano i tre altiforni, parlano di una stagione oramai perduta, di inesistenti treni che diventano metafora di un mondo il cui divenire sfocia nell’immobilità del nulla. Così solo nell’attualità del presente si riconnettono le tracce del passato attraverso le immagini di Danilo, così racconta Eliana Calandra: “I luoghi, le vicende umane che vi si sono svolte con il loro carico di ricordi ed emozioni sono il punto di partenza di un percorso che prende a pretesto la realtà oggettiva, e l’inevitabile cambiamento che subisce, per tentare di attingere a ciò che sta dietro a tutti i cambiamenti, e ne costituisce l’essenza. “
La mostra nasce da un invito del Console Onorario, Andrea Marchione a Danilo De Rossi in seguito alla visione del documentario Polvere di Ferro – Riflessioni, a cui egli partecipò alla proiezione invitato dalla moglie di Danilo; l’evento l’emozionò così tanto che quindi non poté non invitarlo a portare quel progetto a Palermo e nel contempo raccontare a Danilo di un’area industriale dismessa proprio nella città di Palermo: i Cantieri Culturali della Zisa. Da quell’istante Danilo sposò la causa dei Cantieri, Cantieri che il sindaco volle restituire alla memoria storica di Palermo a servizio della cultura, quindi man mano vennero restaurati alcuni di essi ma vennero utilizzati anche quelli non restaurati; Danilo nel frattempo filmò quest’area dando vita ad un lavoro eccellente. È altresì importante la sala che ospiterà la mostra, la Sala Almeyda, presso l’Archivio Storico di Palermo, progettata dall’architetto del Teatro Politeama Giuseppe Damiani Almeyda, il quale ha innestato elementi moderni in questo convento benedettino dando vita a qualcosa che mozza il fiato. Dunque due luoghi distanti, le Acciaierie e i Cantieri che attraverso l’Architettura delle Emozioni di Danilo torneranno a nuova vita attraverso i ricordi.