L’11 settembre in Curia, a Palazzo Arcivescovile, si è svolta la conferenza stampa per la visita del Santo Padre a Palermo che prevede un programma fittissimo, di seguito il programma definitivo:
- ore 10.45 arrivo in elicottero al Porto di Palermo, da qui si formerà il Corteo con la papamobile che darà l’opportunità al Santo Padre di avere un primo contatto visivo con la gente
- ore 11.15 celebrazione eucaristica nel XXV anniversario del martirio del beato P. Pino Puglisi al Foro Italico
- ore 13.30 visita alla Missione Speranza e Carità col pranzo in compagnia di 150 ospiti della casa, e alcuni rappresentanti del carcere Ucciardone e del Malaspina
- ore 15.00 visita alla Parrocchia San Gaetano, incontro privatissimo alla presenza del parroco Maurizio Francoforte e del diacono che abitualmente presta servizio alla Parrocchia, e a seguire visita presso la casa Museo Padre Pino Puglisi ovvero l’abitazione di Don Pino Puglisi dove fu consumato il martirio
- ore 15.30 incontro con il clero, e i 200 seminaristi provenienti da tutta la Sicilia e i religiosi presso Palazzo Arcivescovile
- ore 17.00 incontro con i giovani presso Piazza Politeama
Intorno le 18.30, se gli orari saranno rispettati, partenza per Roma dall’Aeroporto Falcone Borsellino.
Alla conferenza stampa presenti l’arcivescovo Corrado Lorefice reduce la scorsa settimana da un incontro col Santo Padre a Roma, il Vicario generale Monsignore Oliveri e i responsabili dei settori organizzativi. La conferenza è stata aperta dalla proiezione di un toccante video promo del Pontefice. (https://youtu.be/wA3GY-2-VFo)
Accogliere il Papa è un appuntamento gioioso, ma tutta l’organizzazione dell’evento richiede un grande impegno, così il Monsignore ricorda che esattamente tre mesi fa quando fu dato l’annuncio della visita papale, da allora la gioia è stato il filo che ha tenuti insieme la fase preparatoria all’evento che trasversalmente coinvolgerà credenti e non credenti. Il Papa viene per incontrare tutta Palermo e non soltanto la Chiesa.
“Il Papa verrà a visitare un territorio – dice don Corrado – toccando con mano il cuore della Sicilia col suo arrivo a Piazza Armerina prima di arrivare a Palermo. Il Santo Padre sceglie un giorno speciale per la sua visita, presiede nella carità nel 25° del martirio, ma la realtà è che non è solo un assassinio quello di don Puglisi bensì un assassinio diventato poi un martirio, e viene proprio il 15 settembre come pellegrino a visitare i luoghi del martirio, a visitare la realtà di un testimone che ha effuso il suo sangue sulle orme di Cristo in questa amata e martoriata Sicilia. Il Papa sa che Palermo è fecondata dal sangue della giustizia e di martiri della fede, Lui lo sa e viene a confermare una Chiesa nella testimonianza, IN UN PERCORSO ESSENZIALE per una convivenza umana che è quello della giustizia e della pace.” “Dare la vita per i propri amici”, questa frase fu posta sulla tomba di don Pino all’indomani della sua morte, nonché il capitolo 15 dell’evangelista Giovanni del versetto 13, coincidenza numerica molto significativa, se infatti invertiamo i numeri un’altra frase verrà evidenziata ovvero “Come ho fatto io fate anche voi…”. Don Corrado aggiunge che il Papa viene a Palermo perché vuole mettere in risalto una città degli uomini dove si sceglie di vivere nel segno della giustizia e della pace. Il cuore di questo evento sarà il Foro italico, si celebrerà l’Eucaristia testimonianza dell’amore e della carità nei confronti dei fratelli, per ogni uomo a prescindere dal colore della pelle e degli uomini.
Quindi la città di Palermo – continua l’Arcivescovo – è fecondata dal sangue del martirio di Don Pino Puglisi innalzato al titolo di beato martire ma il pellegrinaggio del Papa conferma l’atteggiamento della Chiesa nei confronti della mafia che è intrinsecamente antievangelica ricordando il grido di Giovanni Paolo II nella valle dei Templi il 9 maggio 1993 con il Suo no alla mafia, di fatto così c’è una scomunica di fatto, ogni mafioso sa di essere escluso perché non cammina sulle orme del Vangelo, Giovanni Paolo lo ha detto chiaramente; il papa ribadirà ai mafiosi “Convertitevi!”
Nel suo viaggio a Roma nell’incontro col Papa, Don Corrado racconta che il Santo Padre non vede l’ora di giungere a Palermo, in questo frangente, sa di venire a esporre un altro snodo di questo itinerario che sta consegnando alla chiesa italiana dalle alpi alle piramidi, da Mazzolari a Padre Pino Puglisi, passando da Milani, Zeno, Bello, Puglisi, un itinerario preciso, una Chiesa del Vangelo fino all’effusione del sangue, una chiesa forte solo del Vangelo, e noi non possiamo che attenderlo con grande gioia. Queste le sentite e commosse parole dell’arcivescovo.
Una curiosità raccontata dall’Arcivescovo a fine incontro: saranno stampate 50.000 copie di un opuscolo per dare l’opportunità all’assemblea di seguire la celebrazione al Foro Italico e don Corrado tiene a precisare che la scelta della copertina ha una doppia valenza sociale; la copertina di questo speciale opuscolo sarà un dipinto, vincitore di una mostra di arte sacra che nel 1976 aveva organizzato il cardinale Pappalardo. Il dipinto è la figura di una donna africana che tiene fra le braccia e le gambe suo figlio con una tenerezza infinita; chiaramente quella figura rappresenta una Madonna nera e l’autore Ugo Attardi nella didascalia dell’opera pone una frase del Cantico dei Cantici “Nigra Sum Sed Formosa”. Dunque la scelta di un dipinto che racconta un altro problema delle nostre coste e soprattutto dell’Accoglienza dei migranti, tema ampiamente dibattuto per via di una politica della non-accoglienza.
Invece la croce che sarà posta sul palco di piazza Politeama è dell’artista Elia Li Gioi ed è stata realizzata con pezzi di barconi che hanno attraversato il Mediterraneo. Dunque la visita del Papa non è soltanto la testimonianza nel ricordo di una figura forte come quella di Don Pino, ma la testimonianza di una Chiesa che accoglie sempre, non importa il colore della pelle…
Emozionata la popolazione attende questa immensa benedizione, mentre gli abitanti del quartiere Brancaccio, potrebbero prepararsi ad accogliere il Papa dicendo sì all’invito del loro parroco Maurizio Francoforte, di esporre lenzuola bianche ai balconi, gesto simbolico e commemorativo che fu fatto un mese dopo la morte di don Pino, gesto che segnava la voglia di riscatto e di rinascita di una comunità che non è fatta solo da mafiosi ma da gente che non si vuole arrendere a “Cosa Nostra”.
Barbara Filippone