Milano è sempre più in. Fa tendenza, attrae capitali e turisti. Si è scrollata di dosso quell’immagine polverosa che le era rimasta appiccicata dopo tangentopoli ed è risorta alla grande. Non più solo capitale economica del Paese – ruolo che non ha perso neppure negli anni più neri – ma faro a 360 gradi per l’intero Paese. Da qualche anno tutto ciò che accade qui diventa “alla moda”. Il fenomeno non riguarda più solo la moda – scusate il bisticcio di parole – il design o la finanza, ma investe i settori più disparati, non ultime quello del verde. Sì, perché quella che è stata a lungo raccontata come una città grigia e inquinata ora si scopre green: nascono grattacieli avvolti da boschi, s’inaugurano quartieri immersi nel verde e si aprono nuovi parchi. Forte di questo nuovo volto, la metropoli si candida a guidare il Paese anche in tema di politiche ambientali. Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto MilanopiùVerde, rassegna dedicata a parchi e giardini promossa da Assofloro Lombardia insieme a Coldiretti Lombardia, con il Patrocinio del Comune di Milano e della Fondazione Symbola. Nei prossimi due mesi all’ombra della Madonnina si susseguiranno conferenze ed eventi per mostrare a istituzioni, professionisti e cittadini che un luogo con più verde è più bello, vivibile e salubre. Si parte con la prima edizione della Milano Green Week, dal 27 al 30 settembre, al cui interno troverà spazio la conferenza “ItaliapiùVerde. Il ruolo delle aree verdi private per la rigenerazione e lo sviluppo sostenibile delle città. Esempi concreti e buone pratiche”. A ottobre sarà la volta del convegno “Il verde nelle smartcities. Parchi e viali alberati per il benessere delle città, contro degrado e criminalità. Ricerca, esperienze e innovazione tecnologica per una nuova visione del verde urbano”. Infine il 21 novembre, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, verranno organizzate numerose attività coinvolgendo scuole e cittadini milanesi. Sempre più persone paiono persuase che Milano – come ogni città d’Italia e del mondo – abbia bisogno di più verde e di maggiore attenzione all’ambiente. Per far sì che questa consapevolezza si traduca in comportamenti responsabili occorrerà ancora del tempo. Come ogni grande agglomerato urbano, anche il capoluogo lombardo vive forti contraddizioni. Se da un lato fioriscono attività colte, slow e curiose, dall’altro si assiste a fenomeni consumistici di vecchio stampo. Anche laddove sembrano prevalere nuovi modelli di vita guidati dal desiderio di ridurre l’impatto delle nostre azioni proliferano ancora atteggiamenti prevaricanti. Fra le tante prove evidenti di simili contrasti, suona quasi grottesca la selva di automobili che ogni sera s’ammassa nei pressi di uno dei quartieri simbolo della rinascita meneghina, all’ombra di foreste verticali, orti sinergici e stanze vegetali.
Michele Mauri