Si tratta di una delle uccisioni di massa di elefanti peggiori di sempre: le carcasse mutilate di 87 elefanti sono state rinvenute in Botswana. A compiere la strage, i soliti trafficanti di avorio. «Sono scioccato, non ho mai visto niente di simile – è stato il commento di Mike Chase dell’associazione animalista Elephants Without Borders –. Si tratta della peggiore mattanza alla quale si sia mai assistito in Africa».
Uccisi nell’area protetta
La riserva del Delta dell’Okavango, l’area dove sarebbero stati avvistati dal cielo i resti degli elefanti uccisi, era stata, fino ad oggi, un vero e proprio santuario per gli ultimi pachidermi africani. I bracconieri sono però riusciti ad agire indisturbati, uccidendo gli elefanti e mozzando loro le zanne per impossessarsi dell’avorio, ancora largamente richiesto sul mercato nero. Alla luce della strage suona ancora più grave la notizia che la squadra anti bracconaggio del Botswana è stata recentemente disarmata, rendendo ancora più impari la lotta contro i bracconieri. «La sopravvivenza degli elefanti deve diventare una priorità di tutti i paesi del mondo, di tutti i cittadini, di tutte le persone che credono che il nostro Pianeta, insieme alla vita che custodisce, vada protetto a partire proprio dagli elefanti. La scomparsa di questa meravigliosa specie, così come si sta profilando, rappresenta uno dei crimini più ingiusti ed efferati contro gli altri animali, perpetuato dall’uomo», ha detto il WWF in merito all’accaduto.
20mila morti ogni anno
Sono 20mila gli elefanti che ogni anno vengono uccisi per mano dei bracconieri.
Nelle zone dell’Africa centrale, le popolazioni di Elefante di foresta (Loxodonta cyclotis matschie) sono diminuite di circa il 66% negli ultimi 8 anni. Il triste il primato spetta all’area protetta di Selous Game Reserve, in Tanzania: qui oltre il 90% degli elefanti è stato sterminato negli ultimi 40 anni a causa dell’aumento del bracconaggio. La popolazione, che nel 1970 ammontava a 110mila individui, oggi conta poco più di 15mila elefanti.