Delle 27 specie di storione esistenti – tutte presenti nella lista Rossa dell’Iucn – 16 rischiano di scomparire per via del commercio illegale di caviale. A suonare il campanello d’allarme è il dossier “Capire il mercato globale del caviale” condotto da TRAFFIC e WWF e pubblicato nel corso dell’ultima conferenza della CITES, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione. Il documento, i cui dati si sono basati su indagini di mercato e dati commerciali, ha messo in luce come il sistema di etichettatura CITES del caviale sia carente proprio nei paesi cruciali per la presenza e per il consumo del prodotto: Cina, Francia, Germania, Giappone, Federazione Russa e Stati Uniti – in quanto membri CITES – sarebbero chiamati ad applicare il sistema di etichettatura universalmente riconosciuto e a contrastare, così, il traffico di caviale selvatico di origine illegale. Invece, dalle indagini è risultato che solo Germania e Francia hanno applicato la corretta etichettatura nel loro commercio interno.
Nessun limite all’illegalità
Nonostante la vendita di storioni sia regolata ormai da vent’anni, secondo l’indagine di TRAFFIC e WWF il commercio illegale di caviale è un’attività costante che non conosce crisi. «Questo studio dimostra come un’etichettatura non adeguata rappresenti un problema serio, rendendo difficile per le autorità, i produttori, i consumatori e le forze dell’ordine individuare merce non autorizzata o illegale», ha spiegato Hiromi Shiraishi, uno degli autori della ricerca. Questo fatto, nei principali mercati domestici come gli USA, la Cina o la Russia sta mettendo in serio rischio lo stesso sistema di etichettatura internazionale, nato appunto per garantire scambi legali e tracciabili. Anche nel caso in cui siano state riscontrate etichette sui contenitori di caviale, queste non sempre hanno soddisfatto i requisiti imposti dalla CITES. In Francia sono stati riscontrati casi in cui le confezioni sembravano prive di sigilli o imballaggi necessari per evitarne l’apertura e, in una circostanza, mancava persino il numero di identificazione del lotto.
Il mercato nero del caviale selvatico
Ad allarmare è soprattutto il ritmo con cui le popolazioni di storioni selvatici stanno scomparendo. I prezzi esorbitanti del caviale e la domanda crescente di prodotto selvatico – ritenuto migliore rispetto a quello proveniente dagli allevamenti – alimentano la pesca e il commercio illegali. Gli storioni del Mar Caspio, ma anche quelli europei stanno diminuendo drasticamente e vi sarebbero segnalazioni di azioni di bracconaggio ittico in Russia e negli Stati Uniti. «Il fatto che in Russia, Germania e Francia il caviale selvatico sia ancora presente sul mercato nero fa pensare a un giro d’affari di dubbia legalità – ha dichiarato Jutta Jahrl, esperta WWF di commercio di caviale –. Nel corso delle nostre precedenti indagini abbiamo trovato sia caviale da acquacoltura venduto come selvatico, ingannando il consumatore, sia prodotti selvatici venduti come di allevamento per renderli legali. Questo significa che esiste ancora una forte minaccia per le popolazioni selvatiche di storioni dal momento che il bracconaggio è una pratica diffusa in tutto il mondo». Secondo Beate Striebel, coordinatrice della strategia per la conservazione dello storione del WWF «i paesi che aderiscono alla CITES devono urgentemente dare attuazione alle regole e reprimere la vendita illegale di caviale selvatico. Se non eliminiamo il bracconaggio e il commercio illegale, gli storioni spariranno».