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Sovrappeso e obesità, la nuova “malnutrizione” dei poveri

Secondo i dati FAO, in tutto il mondo sono circa 1,9 miliardi gli adulti sovrappeso e 650 milioni gli obesi. La situazione è particolarmente preoccupante in America Latina, dove 96 milioni di adulti soffrono di obesità. L’incidenza di questa nuova forma di malnutrizione e di tutti i rischi per la salute che ne conseguono è maggiore tra le fasce povere della popolazione.

Sovrappeso e obesità, la nuova “malnutrizione” dei poveri

Il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, ha chiesto una “trasformazione radicale” dei sistemi alimentari per combattere la diffusione del flagello del sovrappeso e dell’obesità. «Sradicare la fame non deve essere la nostra unica preoccupazione… in una regione in cui il 7% dei bambini sotto i cinque anni sono sovrappeso e il 20% degli adulti in 24 Paesi sono obesi. Abbiamo bisogno di creare sistemi alimentari veramente sostenibili in cui produzione, commercio, trasporto e consumo si uniscano per garantire un apporto alimentare veramente nutrizionale».

«L’assunzione di prodotti freschi, coltivati localmente, al posto di alimenti molto lavorati è fondamentale. Il sovrappeso e l’obesità costituiscono oggi un’epidemia globale che si sta diffondendo sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo» ha concluso il Direttore Generale.

 

La fame persiste, ma è possibile estirparla

Per la prima volta, tutti i 33 paesi dell’America Latina e dei Caraibi hanno partecipato alla 35a Conferenza regionale della FAO. Il Direttore Generale José Graziano da Silva ha elogiato i governi dell’America Latina e dei Caraibi: l’America Latina e i Caraibi sono diventati un esempio da seguire, perché sono stati la prima regione al mondo a raggiungere, nel 2015, i due obiettivi internazionali di riduzione della fame. Tuttavia, il numero di persone che soffrono di malnutrizione nella regione è passato da 40 a 42 milioni, secondo il Panorama della sicurezza alimentare e nutrizionale. Nonostante questa inquietante battuta d’arresto, il Direttore Generale della FAO ha espresso la convinzione che la stessa volontà politica che ha portato ai risultati precedenti consentirà il superamento della recente inversione di tendenza: «I Paesi dovrebbero continuare a creare politiche sociali, economiche e produttive più inclusive e quadri giuridici e sistemi di governance, necessari per assicurare il progresso verso la sicurezza alimentare per tutti. Questo è essenziale per la Comunità di Stati dell’America Latina e dei Caraibi per mantenere il loro impegno a raggiungere Fame Zero per il 2025».

 

Più protezione sociale

Il Direttore Generale della FAO ha accolto con favore il successo del lavoro dei Parlamentari contro la fame, il coordinamento istituito in 19 Paesi della regione. «Una combinazione di misure di protezione sociale insieme a iniziative volte a rafforzare l’agricoltura familiare, che può generare sviluppo locale e consentire territori economici più vivaci, è fondamentale per ridurre la povertà rurale e combattere le varie forme di malnutrizione» ha detto nel suo intervento.

Ha esortato i governi a sfruttare il Decennio dell’Agricoltura Familiare– proclamato di recente dalle Nazioni Unite – con l’obiettivo di attirare maggiore attenzione sulle persone che producono oltre l’80% del cibo mondiale ma che, paradossalmente, sono spesso le più vulnerabili alla fame.

 

Adattamento al cambiamento climatico

I sistemi alimentari e agricoli di tutto il mondo sono colpiti dai cambiamenti climatici e i recenti disastri naturali che hanno devastato vasti territori in America centrale e nei Caraibi mostrano che la regione è particolarmente vulnerabile.

La FAO esorta i Paesi a promuovere l’adattamento dell’agricoltura al cambiamento climatico e a farlo in modo da proteggere le comunità rurali più povere. L’organizzazione internazionale offre una serie di servizi agli Stati membri nella progettazione degli interventi e nella mobilitazione delle risorse.

Tra gli obiettivi primari, c’è anche la conservazione della biodiversità nella regione, fondamentale per salvaguardare agricoltura e turismo.

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