Gaza, Israele bombarda i profughi e subisce raid su Tel Aviv. Tajani: «La popolazione va protetta»

Nella notte l’esercito israeliano ha bombardato una scuola gestita dall’Agenzia per i profughi palestinesi (Unrwa) a Gaza City, usata anche come campo profughi dalla popolazione. Come riferisce Al Jazeera, almeno due palestinesi avrebbero perso la vita in questo attacco, che si configura come il nono contro una scuola-rifugio in pochi giorni. Israele ha inoltre bombardato degli edifici all’interno di due campi profughi nella regione centrale della Striscia: Bureij e Nuseyrat. Stavolta il bilancio è di 13 morti, rispettivamente cinque nella prima località e otto nella seconda. Vittime che si aggiungono al bilancio aggiornato ieri dal ministero della Salute di Gaza, secondo cui tra martedì e mercoledì 54 persone hanno perso la vita, arrivando a 38.848 vittime palestinesi totali da quando Israele ha lanciato l’offensiva su larga scala in risposta all’aggressione di Hamas dello scorso 7 ottobre. Quel giorno, circa 1.200 persone sono morte in Israele, una stima a cui oggi si aggiunge un altro decesso: una persona è rimasta uccisa la notte scorsa in un attacco con drone nella capitale di Israele, Tel Aviv, in una zona non lontana dall’ambasciata degli Stati Uniti. L’azione è stata successivamente rivendicata dagli Houthi, il gruppo armato che controlla parte dello Yemen e da mesi bombarda con droni le navi mercantili provenienti da tutto il mondo che attraversano il Mar Rosso per costringere Israele a porre fine all’operazione su Gaza. L’aggressione, stando ai media locali, ha diffuso il panico tra la popolazione e rafforzato gli oppositori del primo ministro Benjamin Netanyahu, accusato di non essere in grado di «garantire la sicurezza» dei cittadini. Ieri, nella capitale, si sono tenuti nuovi cortei per incoraggiare un accordo tra Israele e Hamas che permetta di riportare a casa gli ultimi ostaggi israeliani sequestrati a ottobre, e ancora nelle mani del movimento palestinese. In occasione dell’arrivo ad Amman di un carico di oltre 60 tonnellate di aiuti umanitari raccolti dal Governo italiano attraverso l’iniziativa ‘Food for Gaza’, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, ha inviato lettere ai suoi omologhi di Israele, Israel Katz, dell’Autorità Nazionale palestinese, Mohammed Mustafa, e della Giordania, Ayman Al Safidi. Lo fa sapere la Farnesina in una nota. Nel ribadire la costante attenzione con cui il Governo italiano segue l’evoluzione della gravissima crisi umanitaria nella Striscia, da ultimo al centro della riunione dei Ministri del G7 conclusasi ieri a Reggio Calabria, il ministro Tajani ha sottolineato la «necessità di pervenire a un cessate il fuoco, completare la liberazione degli ostaggi e garantire l’accesso umanitario agli aiuti destinati alla popolazione civile di Gaza». Per Tajani «Gaza non può attendere, la pace deve arrivare, la popolazione civile deve essere protetta e gli ostaggi devono essere rilasciati». Come indicato dal Titolare della Diplomazia, «a nome del Governo ho voluto lanciare l’iniziativa ‘Food for Gaza’ per rafforzare l’assistenza umanitaria a favore della popolazione di Gaza con il Polo delle Agenzie Onu di Roma, la Croce Rossa/Mezzaluna Rossa e le migliori forze del nostro Paese, in vista della ricostruzione materiale e sociale della Striscia». Le oltre 60 tonnellate di materiale alimentare e medico, arrivate ieri in Giordania con un volo della Cooperazione Italiana saranno poi trasferite nella Striscia di Gaza attraverso il «corridoio giordano» con la collaborazione della Mezzaluna Rossa e della Jordan Hashemite Charity Organization (Jhco). L’iniziativa ‘Food for Gaza’, avviata a marzo con la partecipazione di Fao, Wfp, Croce Rossa e Mezzaluna Rossa richiede il coinvolgimento, nella sua attuazione dei Governi di Israele, Autorità Palestinese e Giordania, che dovranno fornire un indispensabile contributo per l’arrivo a Gaza degli aiuti raccolti. In tale ottica, il ministro Tajani, ha ringraziato i suoi omologhi per la collaborazione sinora prestata, ha ricordato la partecipazione diretta del Governo di Israele e della Amministrazione palestinese all’iniziativa. E ha ricordato la necessità di garantire la rapida consegna del carico giunto ieri e l’invio dei futuri aiuti. «Solo un impegno collettivo potrà portare a dei risultati significativi in questa terribile crisi» ha concluso il Ministro. Al ministro israeliano Katz, Tajani ha ricordato che «il contributo di Israele per il rapido arrivo di questo materiale a Gaza è fondamentale. È molto importante che Israele continui nel suo impegno per rafforzare i meccanismi di accesso continuativo – via terra e via mare – di tutti gli aiuti necessari alla popolazione di Gaza». Dal 7 ottobre 2023, ricorda ancora la Farnesina, l’Italia è impegnata nella risposta all’emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza. Il governo italiano ha fornito finora 78,5 tonnellate di beni di prima necessità; inviato una unità della Marina militare (la Nave Vulcano) con a bordo un ospedale con TAC, capacità chirurgica e di rianimazione, consentendo di fornire assistenza e cure mediche a civili palestinesi, in maggioranza minorenni; inviato tre voli dell’Aeronautica militare, per trasferire bambini palestinesi feriti presso ospedali italiani. L’Italia inoltre ha stanziato una serie di pacchetti di aiuti per un totale di 55 milioni di euro. Per l’iniziativa ‘Food for Gaza’, in particolare, è stato fornito uno stanziamento di 30 milioni di euro. Da ultimo, il 9 luglio, la nostra Agenzia delle Dogane ha consegnato a quella cipriota uno scanner di ultima generazione per rafforzare e velocizzare i controlli sugli aiuti umanitari che la Comunità Internazionale sta inviando attraverso il corridoio marittimo di Cipro, e che giungeranno a Gaza attraverso i porti israeliani.

Alessandra Fabbretti